martedì 5 maggio 2015

Barocco

BAROCCO (XVII-XVIII) 



Corrente stilistica dominante nella cultura figurativa, nella musica e nella letteratura europea dei sec. XVII-XVIII, diffusasi contemporaneamente anche nei territori coloniali spagnoli e portoghesi. Il termine è di incerta origine, si trova in Italia riferito alle arti figurative ma con intento denigratorio, mentre in Francia il sostantivo baroque appare modellato, sul castigliano barrueco, che definisce una perla dalla superficie irregolare e bizzarra. Con il passare del tempo il termine da un lato ha perduto ogni accezione negativa (non diversamente da quanto accaduto a “gotico”), arrivando a connotare semplicemente un movimento culturale di vastissime proporzioni, a volte dilatato al punto da includervi l’intera civiltà figurativa del Seicento europeo, dall’altro è stato applicato, per estensione, e talvolta con disinvoltura (come “maniera” e “manierismo”), all’insieme delle manifestazioni artistiche in cui prevalgono estro e capriccio, e dove il culto rinascimentale della simmetria e delle proporzioni viene rivisitato da forme mosse e spesso imprevedibili, addirittura assumendo il significato di categoria metastorica, applicata a ogni fenomeno di degenerazione e negazione delle regole e di dissoluzione in termini ornamentali del rigore classicista. L’arte barocca tese, in contrapposizione ai canoni classico-rinascimentali di misura, compostezza e rigore formale, a conseguire effetti di vistosa grandiosità, in grado di generare un coinvolgimento emotivo conforme al rinnovato spirito religioso imposto dalla controriforma. All’insegna del gusto per la decorazione, per l’effetto scenografico-illusionistico e per l’esaltazione di luce, colore e movimento, la pittura, la scultura e l’architettura vennero ricondotte a una sostanziale unità. La ricerca di fasto e sontuosità e il gusto per una forte teatralità, sia nell’apparato architettonico sia nelle vaste composizioni storico-allegoriche affidate ai pittori, sono ben assecondati da un linguaggio che disgrega la sintassi degli ordini architettonici tradizionali all’insegna della sorpresa e della meraviglia. Profili curvi e mistilinei diventano dominanti nell’architettura, che tende ad accentuare gli spazi dilatandoli e proiettandoli verso l’infinito; così come il moto vibrante, il primato della linea serpentinata e una certa smaterializzazione delle forme a vantaggio delle modulazioni cromatiche scandiscono in profondità il cammino della pittura. La mera imitazione della natura e la volontà di emulare i modelli classici cessano di essere il fine precipuo dell’arte e il loro posto viene preso dalla ricerca della persuasione e dalla capacità di muovere gli affetti. In questa chiave è l’arte a ribadire il primato sulla natura proprio in quanto dominio dell’invenzione e dell’artificio, che nel produrre emozioni e stupore mette in campo i parametri di una nuova realtà.

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