martedì 5 maggio 2015

Approfondimenti Barocco

 Approfondimenti personali sull' arte Barocca

Piazza San Pietro

Quale parola potrebbe identificare meglio il Barocco se non apparire, infatti ai giorni nostri quando si usa il termine Barocco non ci si riferisce esclusivamente ad uno stile adottato in un determinato periodo storico, ma a tutto ciò tende a privilegiare l’aspetto esteriore ai contenuti interiori.
Infatti questi elementi che venivano fatti risaltare, che apparivano più facilmente alla persona che ne prendeva visione, permisero di trasmettere attraverso le immagini dogmi e concetti astratti in chiave semplice permettendone a chiunque la comprensione.
Le opere di questo perioso sfruttano sia la versatilità di forme e materiali che il potenziale dinamico che lo spazio in cui sono strutturate concede loro, facendo trasparire messaggi metaforici come quello che possiede Piazza San Pietro (La chiesa che abbraccia i suoi fedeli).

 [A.Z.]


Palazzo Carignano

Per me la parola chiave che caratterizza al meglio l’arte Barocca è “sontuosità”, che possiamo ritrovare anche nella ricerca svolta in precedenza. Questa parola rispecchia appieno le opere e le architetture di questo periodo. Un esempio lampante è il Palazzo Carignano a Torino che mostra evidenti influenze dell’arte barocca, come la monumentale facciata con parti concave e convesse alternate, facciata piena di finestre ed archi quasi a riempirla completamente.


[E.S.] 

 

Interno della chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane

La parola che secondo me simboleggia più di tutte l’evoluzione avvenuta nel Barocco è illusione. Infatti, è nell’età barocca che si apre una separazione tra l’essere e l’apparire dove il secondo termine prende una sua indipendenza dal primo al punto che non sempre, o quasi mai, ciò che si vede è ciò che è. In questa inaspettata ma inevitabile evoluzione, l’arte finisce per restare confinata al rango di attività che controlla solo le apparenze, senza doversi più preoccupare del vero: diviene un’attività finalizzata unicamente al decoro. Ciò finisce per essere in linea anche con l’aspettativa del tempo, dove il problema del decoro, inteso come rappresentazione di sé nel contesto della società, diviene punto nodale della vita sociale del tempo. Ma perché apparire ed essere non possono, o non riescono, a coincidere nel XVII secolo? Perchè  se si entra in una siffatta mentalità è ovvio che la possibilità di controllare l’immagine, fino al limite dell’illusione, è un’attività molto apprezzata, ma di dubbie qualità etiche. Da qui uno dei capisaldi dell’arte barocca e della sua critica posteriore: non si è mai certi se ciò che si vede è vero o è solo un’illusione creata ad arte.

[V.D’A.]

 

David di Bernini

Meravigla è il termine piu appropiato per identificare e caratterizzare il movimento storico-culturale
L’essenza di questo nuovo stile è il meraviglioso. Tutto nel Barocco è chiamato a stupire, a presentare dinanzi agli occhi dello spettatore il senso dello straordinario.
L' intero patrimonio artistico barocco tenta di stupire lo spettatore attraverso una bellezza fuori dal comune. La meraviglia,il maestoso dell'arte barocca in italia si manifesta in citta come Venezia e Roma. I marmi si gonfiano e le fome si sviluppano in altezza e tutto diventa piu grande e piu vistoso. Si cerca di raggiungere livelli di bellezza divini ma spesso questa costante e ossessiva riverca dello straordinario sfocia nel cattivo gusto.
del barocco.

[T.D'I.]

Barocco

BAROCCO (XVII-XVIII) 



Corrente stilistica dominante nella cultura figurativa, nella musica e nella letteratura europea dei sec. XVII-XVIII, diffusasi contemporaneamente anche nei territori coloniali spagnoli e portoghesi. Il termine è di incerta origine, si trova in Italia riferito alle arti figurative ma con intento denigratorio, mentre in Francia il sostantivo baroque appare modellato, sul castigliano barrueco, che definisce una perla dalla superficie irregolare e bizzarra. Con il passare del tempo il termine da un lato ha perduto ogni accezione negativa (non diversamente da quanto accaduto a “gotico”), arrivando a connotare semplicemente un movimento culturale di vastissime proporzioni, a volte dilatato al punto da includervi l’intera civiltà figurativa del Seicento europeo, dall’altro è stato applicato, per estensione, e talvolta con disinvoltura (come “maniera” e “manierismo”), all’insieme delle manifestazioni artistiche in cui prevalgono estro e capriccio, e dove il culto rinascimentale della simmetria e delle proporzioni viene rivisitato da forme mosse e spesso imprevedibili, addirittura assumendo il significato di categoria metastorica, applicata a ogni fenomeno di degenerazione e negazione delle regole e di dissoluzione in termini ornamentali del rigore classicista. L’arte barocca tese, in contrapposizione ai canoni classico-rinascimentali di misura, compostezza e rigore formale, a conseguire effetti di vistosa grandiosità, in grado di generare un coinvolgimento emotivo conforme al rinnovato spirito religioso imposto dalla controriforma. All’insegna del gusto per la decorazione, per l’effetto scenografico-illusionistico e per l’esaltazione di luce, colore e movimento, la pittura, la scultura e l’architettura vennero ricondotte a una sostanziale unità. La ricerca di fasto e sontuosità e il gusto per una forte teatralità, sia nell’apparato architettonico sia nelle vaste composizioni storico-allegoriche affidate ai pittori, sono ben assecondati da un linguaggio che disgrega la sintassi degli ordini architettonici tradizionali all’insegna della sorpresa e della meraviglia. Profili curvi e mistilinei diventano dominanti nell’architettura, che tende ad accentuare gli spazi dilatandoli e proiettandoli verso l’infinito; così come il moto vibrante, il primato della linea serpentinata e una certa smaterializzazione delle forme a vantaggio delle modulazioni cromatiche scandiscono in profondità il cammino della pittura. La mera imitazione della natura e la volontà di emulare i modelli classici cessano di essere il fine precipuo dell’arte e il loro posto viene preso dalla ricerca della persuasione e dalla capacità di muovere gli affetti. In questa chiave è l’arte a ribadire il primato sulla natura proprio in quanto dominio dell’invenzione e dell’artificio, che nel produrre emozioni e stupore mette in campo i parametri di una nuova realtà.

lunedì 9 marzo 2015

Antonio da Sangallo il giovane

 La vita

Antonio Cordini, noto come Antonio da Sangallo il giovane, è stato un architetto italiano e uno dei maggiori esponenti del manierismo italiano. Nato a Firenze nel 1484, visse e lavorò a Roma e dopo un breve periodo di apprendistato divenne aiuto di Bramante. Dopo la morte di uno dei suoi maestri Antonio da Sangallo lavorò esclusivamente al servizio dei papi, infatti fu nominato da papa Paolo III architetto di tutte le fabbriche pontificie. Morì a Terni mentre dirigeva i lavori di ristrutturazione del taglio del lago del Velino con la Cascata delle Marmore nel 1546.

 Le opere

 Le sue opere principali sono:

Palazzo Farnese
Palazzo Farnese è una delle architetture principali del manierismo. Il progetto originario del palazzo si deve ad Antonio da Sangallo il giovane che fu incaricato dal cardinale Alessandro Farnese. Dopo la sua morte i lavori furono proseguiti da Michelangelo; ma la morte del papa interruppe nuovamente i lavori che vennero ripresi in seguito da Ruggiero, un nipote del papa, e in seguito da Giacomo della Porta su incarico del secondo cardinale Alessandro Farnese, altro nipote del papa. Costruito nel 1512, Il palazzo comprende una piazza ornata da fontane mentre la facciata si articola su tre piani. Le 13 finestre di ciascun piano presentano differenti decorazioni soprattutto quelle del piano nobile che differiscono di gran lunga da quelle degli altri piani. 


Palazzo Baldassini
Altra architettura importante nel manierismo, edificata da Antonio da Sangallo il giovane, è sicuramente Palazzo Baldassini, costruito tra il 1510 e il 1515 a Roma per volere del giurista Melchiorre Baldassini.La struttura si imposta intorno ad un cortile di forma quadrilatera che si sviluppa su due piani ornati da finestre; il piano nobile presenta inoltre colonne doriche che sorreggono una trabeazione. Internamente è decorato da affreschi attribuiti a pittori dello spessore di Raffaello, Giovanni da Udine e Perin del Vaga. 


Pozzo di San Patrizio
Ultima architettura sicuramente da ricordare di Antonio da Sangallo il giovane è il Pozzo di San Patrizio edificato ad Orvieto tra il 1527 e il 1537 per volere di papa Clemente VII. Questo nome gli è stato attribuito in quanto ricordava la caverna che esisteva in Irlanda che oggi porta il nome di purgatorio di San Patrizio. L’accesso al pozzo è garantito da due rampe a senso unico completamente autonome e accessibili da due porte differenti che consentivano di trasportare l’acqua senza ostacolarsi. Profondo circa 53 metri è stato edificato scavando nel tufo creando una struttura cilindrica con diametro di 13 metri. Gli scalini che compongono le rampe sono circa 248 e le finestre che permettono l’ingresso della luce sono 70.
-Vitobonucci

Baldassarre Peruzzi

La vita di Peruzzi

Baldassarre Tommaso Peruzzi nasce ad Ancaiano il 7 marzo del 1481.
Lui fù un architetto, pittore, scenografo studioso dell'architettura e ingegnere militare italiano. Si formò come pittore a Siena assieme al Pinturicchio e Francesco di Giorgio Martini. All’età di soli vent’anni gli è attribuito un ruolo progettuale per la Villa le Volte della famiglia Chigi. Nel 1503 si trasferì a Roma ,ma continuò però ad avere contatti con Siena; infatti nel 1504 aiutò il Pinturicchio nella realizzazione degli affreschi nella Biblioteca Piccolomini, nella Cattedrale di Santa Maria Assunta. Durante tutta la sua permanenza a Roma, egli fu influenzato dalle figure del bramante e  Raffaello Sanzio. Agostino Chigi gli affidò, intorno al 1506 la progettazione della sua villa sul Tevere, poi conosciuta come Villa Farnesina.  A Roma, dopo un periodo di collaborazioni, cominciò a lavorare autonomamente, dapprima prevalentemente come pittore. Lavorò per importanti famiglie. A Peruzzi si devono i mosaici della cappella di Sant'Elena nella basilica di Santa Croce in Gerusalemme. Nel 1516-17 fu impegnato nelle decorazioni di Santa Maria della Pace sotto la guida di Raffaello. Dal 1514 cominciò ad occuparsi anche di scenografia teatrale, progettando la scena prospettica per la messinscena romana de La Calandria del Bibbiena. A Roma Peruzzi si dedicò intensamente allo studio dei resti antichi ricavandone molti disegni e rilievi. Peruzzi cominciò ad affermarsi come artista autonomo ed a lavorare anche fuori Roma, infatti lavorò anche a Carpi dove gli vennero affidati molti progetti, tra cui la nuova facciata della romanica chiesa di Santa Maria in Castello.  Nel 1520, alla morte di Raffaello, lo sostituì sul cantiere della chiesa di Sant'Eligio degli Orefici e assunse l'incarico di coadiutore della Fabbrica di San Pietro che fino a quel momento era stato di Antonio da Sangallo il Giovane.  Tra il 1522 ed il 1523 soggiornò a Bologna, chiamato per il completamento della facciata di San Petronio. A Bologna realizzò il portale della chiesa di San Michele in Bosco, il Palazzo Lambertini, il progetto per la Cappella Ghilisardi nella basilica di San Domenico ed un famoso cartone con L'Adorazione dei Magi, oggi alla National Gallery di Londra, trasposto poi in un dipinto su tela di Girolamo da Treviso.  Nel 1527, durante il Sacco di Roma fu fatto prigioniero dagli spagnoli e riuscì a farsi liberare pagando un riscatto e così poté fuggire e tornare Siena. Qui divenne architetto della Repubblica, e lavorò a numerosi altri edifici civili, religiosi e militari, partecipò inoltre all'assedio di Firenze. Partecipò alla rafforzamento delle fortificazioni della città. il Peruzzi è celebre per aver contribuito alla definizione della Fortificazione alla moderna, applicando gli studi relativi alle nuove strategie di difesa necessarie davanti alle nuove armi "da fuoco". Tra le opere militari di questo periodo che si sono attribuite al peruzzi:
  • il Castello di Montepò (1529-30), nel comune di Scansano, nella Maremma toscana,
  • il rafforzamento con bastioni delle mura di Torrita di Siena (1529),
  • il rafforzamento delle mura di Orbetello.
 Negli ultimi anni tornò a Roma, dove, nell'ultimo periodo della sua vita, fu reintegrato come architetto della fabbrica di San Pietro. Vasari riferisce che morì vecchio, in grande povertà, con una numerosa famiglia da mantenere,  probabilmente avvelenato da rivali professionali. È probabilmente sepolto nel Pantheon non distante dal suo maestro Raffaello.



OPERE PRINCIPALI DI PERUZZI

Nelle opere principali di Baldassarre Peruzzi abbiamo:

·         Il progetto di Villa Chigi (su richiesta di Sigismondo Chigi): Peruzzi, utilizzò  un impianto planimetrico con una pianta ad U, con due corpi laterali che racchiudono quello centrale occupato da due logge sovrapposte, aperte sul paesaggio circostante.
Villa Farnesina
 
·         Progettata probabilmente a partire dal 1506, nacque come villa in posizione extraurbana. La pianta simmetrica ad U che consente uno stretto legame tra il giardino e la villa, richiama modelli vitruviani. L'architettura si distacca dai modelli correnti nella Roma di inizio secolo, per la mancanza di bugnato, e l'assenza del forte rilievo plastico degli ordini in facciata, ridotti a paraste. Gli interni furono affrescati secondo un programma iconografico  di straordinaria ampiezza affidato a diversi artisti del tempo.




Cappella ghisilardi
·         Il progetto per la cappella della famiglia Ghisilardi fu forse lasciato durante il soggiorno bolognese oppure inviato da Roma più tardi. I lavori si svolsero tra il 1530 ed il 1535 senza la presenza di Peruzzi in cantiere. L'edificio realizzato si impone con la sua mole di laterizio scandita da lesene doriche ed archi conserva i segni del suo sperimentalismo linguistico, soprattutto nell'interno a croce greca con quattro colonne angolari libere a reggere la copertura.






Palazzo Massimo alle Colonne
           Una delle più importanti costruzioni realizzate dal Peruzzi è il Palazzo Massimo alle Colonne, sempre a Roma, costruito sulle rovine dell'Odeon di epoca romana. Si tratta dell'ultima opera di Peruzzi che lasciò incompleta la realizzazione. L'artista, a causa della conformazione del luogo innalzò una facciata curva, tra una serie di paraste, un colonnato aperto su un vestibolo all'antica; sopra inserì una fascia convessa, unico elemento orizzontale che sostiene le finestre a edicola del piano nobile. Negli ultimi due piani disegnò finestre a mezzanino.

Il Manierismo

Cosa è il Manierismo ?

Il manierismo è una corrente artistica prima italiana e poi europea del XVI secolo. La definizione di manierismo non è singola nel campo artistico, in origine, indicava dapprima tutti i fenomeni artistici compresi dal 1520 circa fino agli inizi dell'arte controriformata e del barocco, mentre col passare del tempo si portò a circoscriverne l'ambito, facendone risaltare le numerose tendenze che animarono la scena artistica prettamente europea in poco meno di un secolo, i principali centri manieristici furono Roma e Firenze.

Lo stile manierista

Lo stile manierista si rifaceva alle novità introdotte da Michelangelo in pittura, scultura e architettura. Particolare successo riscuote la figura serpentinata, ovvero il modo di ritrarre la figura umana in posa quasi contorta, con la testa, le spalle, il busto e gli arti disposti in direzioni contrapposte. A quest ultima posa forzata corrisponde spesso l’uso di colori innaturali, accesi e cangianti, anche questi simili alle tinte usate da Michelangelo nella volta della Sistina.
Le comuni regole della prospettiva e delle proporzioni del corpo umano non vengono più seguite, le figure sono sproporzionate, allungate, e di una bellezza fredda e sensuale allo stesso tempo. In tal modo l’artista manierista abbatte la realtà in cui vi troviamo e ne crea una nuova, una realtà "virtuale" per così dire.